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Notizie storiche

L’evoluzione storica (insediativa, economico-sociale, istituzionale, antropologica) dell’odierno territorio gualdese  è ancora tutta da studiare in maniera organica e interdisciplinare per poterne comprendere la multiforme e sfuggente complessità.  È tuttavia noto che l’assetto comunale attuale accorpa una realtà territoriale i cui elementi interni, per molti secoli, non hanno avuto storie d’identità comuni, tanto sono state diverse e talora persino contrapposte. Occorre dunque guardare al territorio che oggi definiamo gualdese come ad un complesso di evidenze insediative variamente collegabili tra loro a seconda dei periodi storici considerati.

Quella più lontana è storia di piccole comunità che trovano e vivono, nelle loro differenze e separatezze, un elemento di comune appartenenza alla civiltà romana prima e longobarda poi di cui ancora oggi parlano i segni che evidenti restano in tutto il territorio. La Flaminia (il vecchio tracciato Otricoli – Narni - San Germini - Massa Martana - Gualdo Cattaneo – Bevagna - Foligno), per un lungo periodo, ha catalizzato intorno a sé le popolazioni di queste zone collinari che lungo il tracciato consolare hanno dato vita alle loro attività agricole, artigianali e commerciali.

Venuta meno l’importanza dell’antica consolare fino alla sua dismissione a favore del diverticolo Otricoli - Terni - Spoleto - Foligno, sono sorti, dopo il Mille, in zone più interne e geomorfologicamente meglio predisposte alla difesa, nuovi insediamenti fortificati che, avendo sostanzialmente conservato la loro struttura originaria, tanto somigliano ai piccoli paesi che oggi, nel complesso, sommandosi l’uno all’altro, formano un frastagliato territorio comunale, che,  frutto di tutte queste aggregazioni, si estende per 100 kmq ca. Entrati a far parte di questo assetto in epoca abbastanza recente con un carico di storia municipale e di tradizioni istituzionali e culturali diverse, questi paesi (castra) conservano la fierezza di antiche, ancorché parziali, autonomie a lungo godute, non facilmente assimilabili e dunque anche in conflitto tra di loro.

Ragione per la quale il comune di Gualdo Cattaneo va prima di tutto osservato nei suoi prevalenti elementi di diversità e di divisione che, però criticamente analizzati in prospettiva, guardando al presente e al futuro con la consapevolezza del passato, possono rappresentare piuttosto, a volerci credere, un elemento di assoluta ed impensata ricchezza. La sommatoria di tante evidenze insediative, costituitesi nel basso Medioevo, in un’area abbastanza uniforme, geomorfologicamente accidentata, ha delineato dunque un territorio fortemente segnato dall’insediamento castrense tanto da fare sistema, il sistema dei castelli, inteso come sistema dell’insediamento fortificato che a Gualdo Cattaneo è davvero forte e quantitativamente marcato più che altrove. Elemento di maggiore coesione del Comune, marchio identificativo di esso, ne costituisce l’asse tematico privilegiato per un museo a cielo aperto del suo territorio.

Il corso del torrente Puglia, naturale e storica linea di confine, ha praticamente diviso quello che oggi si identifica come territorio gualdese esattamente in due parti su cui rispettivamente, nel corso di molti secoli, si sono cristallizzati gli sforzi di città dominanti in lotta tra loro per la supremazia. A sinistra del corso fluviale, verso l’altopiano petrosiano che comprende S. Terenziano e gli insediamenti contermini (Grutti, Marcellano, Torri, Barattano, Saragano, Ceralto, Pozzo) ha prevalso la città di Todi, a destra, da Cavallara a Gualdo Cattaneo fino a Pomonte, ha prevalso ora la città di Spoleto, ora e soprattutto la città Foligno. Di tutto ciò restano a tutt’oggi segni idiomatici, istituzionali, diocesani, storico-culturali, quei tanti signa delle differenze o diversità di cui si è detto sopra e che potremo rilevare, attraversando le varie località.

Dott. Renzo Marconi
Esperto di storia locale

 

 

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